giovedì 17 luglio 2014

Revisioni: da oggi le nuove regole

"Giro di vite" informatico dettato dal Ministero dei Trasporti: scompare il timbro sul libretto, che viene aggiornato di volta in volta
Da oggi, le procedure di prenotazione e aggiornamento del “libretto” di circolazione durante le revisioni periodiche dei veicoli diventano informatizzate: una piccola rivoluzione, questa operata dal Ministero dei Trasporti, che ha come obiettivo una maggiore trasparenza e l’impedimento di comportamenti scorretti. Oggi, infatti, scompare il timbro dell’officina, apposto sulla carta di circolazione, che attesta l’esito positivo della revisione.

Il provvedimento che entra in vigore oggi fa parte di un giro di vite informatico da parte del Ministero, che in una circolare dello scorso 20 giugno dichiarava “definitivamente inibito l'uso dei timbri per l'aggiornamento della carta di circolazione”. Con l’aggiornamento operativo delle revisioni, l’operatore che effettua la revisione del veicolo ha l’obbligo di inserire entro un’ora dal termine del collaudo l’esito del controllo nel sistema informatico della Motorizzazione. Il passo successivo consiste nella stampa del tagliando di aggiornamento del “libretto” da consegnare all’automobilista. Inoltre, le prenotazioni delle revisioni devono avvenire esclusivamente per via telematica, e associate al pagamento su c/c.


Fonte: notiziariomotoristico.com 

venerdì 11 luglio 2014

Aci: il traffico costa 5 miliardi nelle 6 città più grandi in Italia

5 miliardi di euro l’anno il costo della congestione nelle sole 6 città più popolate; una “tassa” di 850 euro a famiglia solo per gli incidenti stradali; 3 giorni all’anno persi nel traffico. Sono solo alcuni dei dati che si ricavano da “Muoversi meglio in città per muovere l’Italia”, lo studio della Fondazione Filippo Caracciolo, il Centro Studi ACI, presentato oggi a Roma. 
Quella italiana è una mobilità fortemente squilibrata, affidata quasi esclusivamente all’auto, scelta ricorrente per il 59% delle persone contro una media europea del 35%. Uno squilibrio modale che è causa e conseguenza dell’elevato numero di auto per abitante. Più di 60 autovetture ogni 100 abitanti a Roma o Torino, a fronte di una media europea che non arriva a 40: Londra 36, Berlino 35, Madrid 32.
Nella Capitale il costo della congestione supera i 2 miliardi di euro ogni anno: 1.005,91 euro per ogni automobilista; 722,75 euro per ogni utente del trasporto pubblico. Nelle cinque città più trafficate, il valore del tempo sprecato nel traffico è di oltre 5 miliardi di euro, una cifra sufficiente a realizzare qualunque investimento necessario per colmare ritardi e carenze del nostro sistema dei trasporti urbani. 
“Le principali città italiane sono belle ma invivibili – dichiara Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia – e pagano un altissimo spread-mobilità nei confronti degli altri centri europei a causa di traffico, incidenti e inquinamento. La ricetta dell’ACI è un progetto speciale nazionale per la mobilità urbana: 50 miliardi di euro in 10 anni, nuove regole, controlli efficaci e incentivi per le amministrazioni virtuose. L’80% dei fondi dovrà essere destinato a colmare lo spread infrastrutturale e di offerta del nostro trasporto urbano pubblico, il restante 20% coprirà gli investimenti per la messa in sicurezza dei punti critici, la promozione di servizi di car e bike sharing, il rinnovo del parco veicolare con l’introduzione di veicoli elettrici, la realizzazione di piste ciclabili e l’introduzione di tecnologie per la smart mobility”.


Fonte: 
http://www.pneurama.com

giovedì 3 luglio 2014

Il 67% degli italiani sale in auto almeno una volta al giorno

Il 67% degli italiani usa l’automobile almeno una volta al giorno, come conducente o come passeggero; il 21% la usa un paio di volte a settimana, il 3% due volte al mese ed il 9% non la usa mai. In base a questi dati l’Italia si colloca al primo posto della graduatoria dei maggiori Paesi europei stilata secondo la frequenza d’uso dell’auto, graduatoria realizzata dall’Osservatorio sulla Mobilità Sostenibile Airp (Associazione Italiana Ricostruttori pneumatici) su dati Isfort. Infatti, mentre in Italia il 67% della popolazione usa l’auto almeno una volta al giorno, in Francia è il 60% della popolazione a fare uso dell’auto con questa frequenza, in Germania è il 54%, nel Regno Unito il 50% e in Spagna il 39%. A livello europeo la percentuale di chi usa l’auto almeno una volta al giorno è pari al 50%, mentre il 26% la usa due volte alla settimana, il 12% due volte al mese ed il 12% non la usa mai.
Ci sono diverse ragioni - sostiene a commento di questi dati l’Osservatorio sulla Mobilità Sostenibile Airp - dietro il primato italiano, ma la più importante è certamente il fatto che per moltissimi tragitti urbani ed extraurbani non vi sono alternative all’uso dell’automobile, dal momento che il sistema di trasporti pubblici nel nostro Paese ha notevoli carenze, come purtroppo ben sappiamo. Questa situazione, che ha una forte incidenza sulla mobilità, viene confermata dai dati sull’uso di mezzi pubblici. Infatti la stessa ricerca che analizza la frequenza d’uso dell’automobile, mette in evidenza che in Italia ben il 43% della popolazione non usa mai i trasporti pubblici, contro una media europea del 29%.

È da molto tempo che i problemi dei trasporti pubblici italiani sono all’ordine del giorno e purtroppo i disagi ed i ritardi subiti da chi li utilizza non fanno più notizia. Anche chi usa l’auto, però, va incontro a pesanti criticità: ad esempio le frequenti code sulle strade più trafficate ed i sempre maggiori costi di mantenimento delle autovetture. Soluzioni innovative che possono porre rimedio a queste problematiche sono in fase di sperimentazione: ad esempio il car sharing ed il car pooling potrebbero diminuire il numero dei veicoli sulle strade e il numero di spostamenti, permettendo allo stesso tempo che si faccia un uso più efficiente dei mezzi in circolazione. In attesa che queste soluzioni prendano piede vi sono però alcuni accorgimenti che permettono di rendere più economico ed ecocompatibile l’uso di mezzi privati ed in generale di mezzi di trasporto su gomma. Dispositivi come i pneumatici ricostruiti, ad esempio, consentono di risparmiare sulle spese di gestione di un autoveicolo ed anche di rinviare l’esigenza di smaltimento dei pneumatici usati che possono essere ricostruiti, con evidenti effetti positivi per l’ambiente.

Fonte: pneurama